ARB-HOMINES

Giulianova / Italia / 2021

Il progetto ha l’intenzione di rendere parte integrante, protagonisti dell’opera, gli alberi davanti la parete che in questo modo assume una caratteristica mutevole, vitale. La crescita degli alberi andrà a modificare, con il tempo, l’estetica del dipinto incidendo sulle proporzioni dell’opera stessa, che si sviluppa sulla parte superiore della parete, proprio per rendere le piante partecipi e non d’intralcio al progetto e, allo stesso tempo, creare un contatto sempre più diretto tra natura e uomo (raffigurato).
Questa interazione, diacronica e sincronica, favorisce un contatto interattivo tra arte e natura, tra l’uomo e la terra. Nasce così il titolo, ‘Arb-Homines’, che gioca sulle “radici” delle parole albero e uomo. Un invito a creare un nuovo rapporto generato dalla dedizione e salvaguardia. Prendendosi cura dell’albero, l’uomo si prende cura di sè e del suo futuro.
L’immagine presenta il mezzo busto di una persona che alleva le sue “creature”, così come la scuola fa crescere le nuove generazioni. Altro elemento figurativo importante è la presenza della pianta che il soggetto nutre attraverso un filo rosso, simbolo di vita, di amore e di legame imprescindibile. Lo stesso filo, però, rischia di soffocare l’arbusto denotando la responsabilità che la vita della pianta e dell’ambiente in generale è nelle nostre mani. L’ albero raffigurato è una proiezione nel futuro della stessa pianta che vi è di fronte.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare lo spettatore riguardo alla responsabilità che abbiamo nei confronti della natura, la quale salute dipende solo ed esclusivamente da noi che abbiamo la necessità di conservarla e preservarla per il presente ed il futuro.

“Una delle prime condizioni di felicità è che il legame tra l’uomo e la natura non si rompa”. Lev Tolstoj